Homo sapiens
di Marcello Fallaci
da Esistere malgrado se stessi, 1982

Lucifero e i suoi
al divino orgoglio
si rifiutaron di chinare il collo
come al giogo i buoi:
"Non voglio!".

Nello spazio
stelle cadenti
precipitarono
l'etere bruciando
Celeste strazio!

Si spensero nel fango
di un pianeta:
la Terra accolse,
lieta,
lo spirito ribelle
di sì alto rango.

Sorsero
angeli caduti
dalla melma imbrattati:
torsero
la bocca al cielo
in un ghigno di sfida.
Ma dal fango plasmati
l'eterei corpi
non si staccarono dalla Terra:
pesanti
faticaron muovere i piedi,
ormai nelle ali storpi.

Lo sconfitto non tacque
Lucifero furente:
nacque
l'uomo sapiente.

Il divino orgoglio
lo condannò all'esistenza in Terra,
a un'eterna guerra.

Homo sapiens,
uomo idiota,
tu sei
vivente mota,
solo perché
in te
freme Lucifero ancora;
ma ora
balena
appena
quella luce divina,
e per lo sprazzo che dura
è una tortura:
giammai
in codesto inferno
vedrai
l'Eterno.

E' il suo orgoglio
che dice:
"Non voglio!".